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Octavio Floreal e l'importanza del processo creativo

L’artista di questa settimana è lo spagnolo Octavio Floreal.

Nella mostra Pass-Ports sono esposte tre opere comprese nella serie “Indagine”, una raccolta di lavori molto importanti per Octavio: con essi vuole infatti mostrarci quanto sia difficile comprendere un artista osservandone una sola opera e di quanto in realtà sia necessario vederne l’intera produzione per poterlo capire. Proprio di questo ci parlano questi quadri, ovvero dell’importanza del processo creativo di ciascun artista, attraverso anche il passare del tempo, che influenza inesorabilmente la sua produzione.

La scelta cromatica dei soli bianco e nero è il suo modo di raccontare questo processo e come uno scrittore imprime le parole sulla carta con l’inchiostro di una sola penna, Octavio Floreal utilizza una sola linea continua di figure in ferro, per scrivere, a modo suo, la sua storia.

Le dimensioni non sono più determinanti per il racconto: una mano come un uomo, un fiore come un letto. Tutti gli elementi, infatti, non hanno più il loro significato superficiale, ma divengono icone e concetti che provengono da opere precedenti e che come sono stati parte del linguaggio dell’artista allora lo sono anche oggi. Ogni figura, infatti, concorre a definire ciò che Octavio chiama “Mitologia dell’artista”.

Octavio Floreal nasce a Las Palmas di Gran Canaria (Spagna) nel 1966 e in seguito si trasferisce e lavora a Torino. Nel 1993 si laurea in Belle Arti all’Università della Laguna di Tenerife, Spagna. Nel 1997 si diploma in Arte Grafiche alla Reale Accademia di Belle Arti di Anversa.

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